Il Sagrantino

La menzione per ora più antica sulla coltivazione dell’uva “Sagrantina” a Montefalco risale al 1549 ed è documentata da un ordine di mosto di Sagrantino da parte di un mercante di Trevi. Ma l’origine del vitigno è certamente molto più antica: alcuni autori vogliono identificarla nell’uva "itriola" descritta da Plinio il Vecchio e coltivata nel municipio di Mevania (Bevagna) , ma potrebbe essere stata importata dall’Asia minore o dalla Spagna da i primi seguaci di San Francesco. Le particolari caratteristiche del vitigno, ricco di zuccheri e di tannini, hanno legato la sua storia alla alla produzione di vini dolci fino agli anni settanta del secolo scorso. È tuttavia la versione “secca” ad aver consacrato questo vino sulla scena dei grandi rossi italiani. La vendemmia del 1972 rappresenta la prima prova di vinificazione di Sagrantino secco. In quel periodo fu presentata la richiesta della DOC, fissando il disciplinare e la delimitazione della zona di produzione ai Comuni di Montefalco, Giano dell’Umbria. Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Bevagna. Il riconoscimento della DOC fu concesso nel 1979, seguito nel 1992 dalla DOCG, a testimonianza della importanza che riveste questo vino nella tradizione enoica nazionale.